Il termine di presentazione del Mod. 730 anche per quest’anno è previsto per il 30 settembre, che però cadendo di sabato fa slittare la scadenza al 2 ottobre 2023.
A seguito delle novità introdotte, quest’anno è molto importante presentare il modello 730 per verificare la corretta applicazione delle detrazioni, ottenendo il riconoscimento degli importi eventualmente non erogati dal sostituto d’imposta o restituendo la quota indebitamente percepita, evitando così noie con l’Agenzia delle Entrate.
Riportiamo di seguito le principali novità previste quest’anno:
Detrazioni figli a carico
Con il debutto dell’Assegno Unico, dal 1° marzo 2022, le detrazioni per i figli a carico di età inferiore a 21 anni sono sostituite dall’Assegno Unico, quindi nel 730/2023 si usufruirà delle “vecchie” detrazioni solo per il periodo dal 1° gennaio al 28 febbraio 2022.
Rimangono le detrazioni d’imposta spettanti per le spese sostenute per i figli a carico, per esempio: spese sanitarie, scolastiche, universitarie, sportive, ecc.
Queste spese andranno esposte nel modello 730/2023 e, come sempre, verrà riconosciuta una detrazione del 19%.
Modifica scaglioni IRPEF
Dal 1° gennaio 2022 sono state ridotte le aliquote IRPEF da applicare ai redditi da 15.000 euro a 50.000 euro ed è stato ampliato lo scaglione di reddito a cui si applica l’aliquota più alta del 43%.
In sintesi: l’aliquota base del 23% è rimasta invariata trovando applicazione nei redditi fino a 15.000 euro, il secondo scaglione è stato abbassato dal 27% al 25% e viene applicato fino ai redditi pari a 28.000 euro, il terzo è sceso dal 38% al 35% ricomprendendovi i redditi fino a 50.000 euro, mentre i redditi sopra i 50.000 euro vengono ora tassati al 43%.
Rimodulazione del trattamento Integrativo
Nel 2022 è stato rimodulato il Trattamento Integrativo per i redditi di lavoro dipendente.
Il trattamento integrativo può essere riconosciuto direttamente dal datore di lavoro in busta paga se il reddito complessivo non è superiore a 15.000 €, ammonta a 1.200 € qualora spetti per l’intero anno.
La rimodulazione del Trattamento integrativo ha introdotto determinate condizioni che permettono di fruire del trattamento anche per chi ha percepito un reddito complessivo compreso tra 15.001 e 28.000 €.
Una delle condizioni introdotte è relativa al godimento di alcune detrazioni che vengono esposte nel Mod. 730 (tipo interessi passivi su mutui, interventi di ristrutturazione, Ecobonus, Sismabonus, Bonus mobili, ecc.) di cui è difficile determinare preventivamente e correttamente l’entità se non in sede di dichiarazione dei redditi.
Per questo motivo è molto importante presentare il modello 730 con il quale il CAAF verifica la corretta applicazione del trattamento, riconoscendo la quota eventualmente non erogata dal datore di lavoro o di restituire la quota percepita e non spettante.
Rimodulazione delle detrazioni da lavoro e pensione
Per i redditi da lavoro dipendente è stato innalzato a 15.000 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi da lavoro dipendente pari a 1.880 euro. La detrazione spettante è aumentata inoltre di 65 euro se il reddito complessivo è compreso tra 25.001 euro e 35.000 euro.
Per i redditi da pensione è stato innalzato a 8.500 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi di pensione pari a 1.955 euro. La detrazione spettante è aumentata di 50 euro se il reddito complessivo è compreso tra 25.001 e 29.000 euro.
Per i redditi assimilati e gli altri redditi è stato innalzato a 5.500 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente e altri redditi pari a 1.265 euro. La detrazione spettante è aumentata di 50 euro se il reddito complessivo è compreso tra 11.001 e 17.000 euro.
Eliminazione delle barriere architettoniche
Dal 1° gennaio 2022, per le spese sostenute per interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti spetta una detrazione dall’imposta lorda del 75% da ripartire tra gli aventi diritto in 5 rate annuali di pari importo.
Il limite di spesa è calcolato in funzione del tipo di edificio.
Detrazione per canoni di locazione ai giovani
Ai giovani fra i 20 a e i 31 anni non compiuti, con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro, che stipulano un contratto di locazione ai sensi della legge n. 431/1998, per l’intera unità immobiliare o porzione di essa, da adibire ad abitazione principale, è riconosciuta una detrazione pari a 991,60 €, ovvero, se superiore, pari al 20% del canone di locazione; comunque entro il limite massimo di 2.000 euro.
Crediti di imposta per attività fisica adattata
È riconosciuto un credito d’imposta per le spese sostenute per l’attività fisica adattata a coloro che ne fanno richiesta dal 15 febbraio 2023 al 15 marzo 2023 tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.
Entro il 25 marzo, l’Agenzia delle Entrate comunica la percentuale di credito spettante a ciascun beneficiario.
N.B.: Per attività fisica adattata si intendono gli “esercizi fisici prescritti per situazioni specifiche, come patologie croniche o disabilità fisiche, svolte, anche in gruppo, sotto la supervisione di un professionista competente e in luoghi e strutture non sanitarie (come le “palestre della salute”), con lo scopo di migliorare il livello di attività fisica, il benessere e la qualità della vita delle persone”.
Credito d’imposta per accumulo energia da fonti rinnovabili
È riconosciuto un credito d’imposta per le spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto. Il credito è riconosciuto a coloro che ne fanno richiesta dal 1° marzo 2023 al 30 marzo 2023 tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.
Entro il 9 aprile, l’Agenzia delle Entrate comunica la percentuale di credito spettante a ciascun beneficiario.
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