Con l’arrivo di dicembre – tra festività e tredicesime – torna anche uno degli appuntamenti fiscali più ricorrenti: il saldo IMU.
Per evitare errori e affrontare la scadenza con serenità, ecco una panoramica chiara su chi deve pagare, quali sono le esenzioni e come effettuare il calcolo.
Cos’è l’IMU e chi la deve pagare
L’IMU è un’imposta comunale che riguarda gli immobili che non sono abitazione principale. L’immobile in cui si vive abitualmente, con residenza e dimora, nella maggior parte dei casi non è soggetto a IMU.
La tassa riguarda invece:
- seconde case
- immobili affittati o sfitti
- case vacanza
- garage e pertinenze non legate all’abitazione principale
- uffici, negozi, capannoni
- terreni
Per questi immobili, il Comune richiede il saldo di fine anno.
La scadenza del 16 dicembre: cosa si paga realmente
L’appuntamento di dicembre non è una nuova tassa, ma il conguaglio: si ricalcola l’imposta dovuta per l’intero 2025, si sottrae l’acconto di giugno e si versa solo la differenza.
In assenza di variazioni – nessun acquisto o vendita, nessun cambio di rendita o aliquota comunale – può capitare che l’importo coincida con quanto già versato in estate.
Quando l’IMU non si paga: esenzioni e casi particolari
L’esclusione principale riguarda l’abitazione principale, salvo si tratti di immobili di pregio (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).
Esistono però altre situazioni in cui è possibile non pagare l’imposta:
- coniugi che vivono stabilmente in due abitazioni diverse: entrambe possono essere considerate “abitazione principale”;
- anziani o disabili ricoverati in strutture di cura: molti Comuni prevedono l’esenzione se l’immobile non viene affittato;
- appartenenti alle Forze dell’ordine: il personale delle forze di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e carriera prefettizia può essere esentato dall’IMU sulla propria casa anche se, per servizio, vive altrove.
- Devono invece pagare quasi tutti i possessori di seconde case, immobili a uso diverso dall’abitazione principale e terreni non agevolati.
Il comodato ai figli o ai genitori: IMU ridotta del 50%
Concedere un immobile in comodato d’uso gratuito a un figlio o a un genitore può dimezzare l’importo da pagare.
Lo sconto è possibile soltanto se vengono rispettate alcune condizioni:
- il proprietario deve risiedere nello stesso Comune in cui si trova la casa concessa in comodato e non possedere altri immobili (oltre a quello in cui vive e a quello dato in uso);
- il beneficiario deve prendere residenza e dimora nell’immobile;
- il contratto di comodato deve essere registrato.
Senza uno di questi requisiti, l’agevolazione non può essere applicata.
IMU sui terreni agricoli
L’IMU sui terreni segue regole specifiche:
i terreni situati in Comuni montani o collinari, individuati da un elenco ministeriale storico, sono esenti;
non pagano i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali;
chi possiede terreni non coltivati o piccoli appezzamenti, salvo ricadano in zone esenti, deve versare l’imposta.
Calcolare l’IMU: i passaggi essenziali
Il conteggio può sembrare complesso, ma si riassume in pochi step:
- partire dalla rendita catastale dell’immobile;
- rivalutarla del 5%;
- moltiplicare per il coefficiente della categoria catastale
160 per la maggior parte delle abitazioni
80 per gli uffici
55 per i negozi
135 per i terreni agricoli (partendo dal reddito dominicale)
- applicare l’aliquota stabilita dal Comune;
- sottrarre l’acconto pagato a giugno;
- ottenere l’importo da versare a dicembre.
Se il Comune non pubblica le aliquote in tempo, si utilizzano i valori base previsti dalla legge.
F24 IMU 2025: controlli da fare prima dell’invio
Il modello F24 è il metodo di pagamento più diffuso e permette anche di compensare eventuali crediti fiscali. Prima di inviarlo è bene verificare:
- corretto codice catastale del Comune
- numero degli immobili
- indicazione dell’anno d’imposta 2025
- casella “saldo” selezionata
- importi arrotondati all’euro (0,49 per difetto, 0,50 per eccesso)
i
I titolari di partita IVA devono effettuare il pagamento online tramite canali bancari o servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Chi utilizza crediti fiscali deve obbligatoriamente operare tramite il portale dell’Agenzia.
Infine, ricordiamo che nel Nordest, a differenza del resto d’Italia, a seconda della regione o della provincia autonoma di ubicazione dell’immobile, l’imposta comunale prende nomi diversi.
Le imposte sono similari ma hanno anche alcune diversità.
– In Veneto si paga l’imposta municipale propria (IMU)
– in Friuli Venezia Giulia si paga dal 2023 l’imposta locale immobiliare autonoma (ILIA)
– nella provincia autonoma di Bolzano si paga l’imposta municipale immobiliare (IMI)
– nella provincia autonoma di Trento si paga l’imposta immobiliare semplice (IMIS)
Per qualsiasi informazione o assistenza nel predisporre i calcoli delle imposte e gli F24 per i relativi pagamenti, rimaniamo a disposizione presso le nostre sedi in tutto il Nordest.


