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Nuovi importi per l’assegno unico 2024 e rinnovo ISEE

29 Dic 23

A partire dal 1° gennaio 2024 verranno aumentati gli importi dell’assegno unico per i figli a carico, sia per alcune modifiche di legge sia grazie all’adeguamento degli importi determinato dall’aumento del costo della vita con il tasso di inflazione del 2023 deciso con decreto del Governo, pari al 5,4%.

Gli aumenti riguarderanno in primo luogo le 5,6 milioni di famiglie con figli a carico i cui assegni verranno aumentati, appunto, del 5,4% ( nel 2023 erano aumentati dell’8,15).

A questo si aggiunge la novità di un ulteriore aumento del 50% dell’assegno unico per i figli, fino ad un anno di età, e per le famiglie composte da 3 o più figli, fino ad un’età massima di 3 anni, purché il reddito non superi il limite ISEE di 40.000 euro.

Con tali adeguamenti, in quest’ultimo caso, l’importo per ogni figlio potrebbe arrivare a 262, 5 euro, mentre il minimo di un assegno salirebbe a circa 57,2 euro.

È possibile simulare la stessa rivalutazione per l’assegno unico, sia per le soglie Isee sia per gli importi per i figli.
Innanzitutto la quota base – che già oggi arriva al 47% dei figli beneficiari – scatterà sotto la soglia Isee di 17.090,61 euro (rispetto agli attuali 16.215 euro) e, quindi, raggiungerà una platea più ampia di nuclei familiari.
Sotto questa soglia il contributo massimo aumenterà di circa 10 euro: da 189,2 a 199,4 euro per figlio.
La quota minima, invece, scatterà oltre i 45.575 euro di Isee , ormai ben sopra i 40mila di Isee inizialmente stabiliti dal Dlgs 230/2021. E in questo caso il contributo, riconosciuto anche in assenza di Isee, arriverà così a sfiorare i 57,2 euro per ciascun figlio.

L’adeguamento si applica anche alle maggiorazioni: ad esempio quella per il secondo percettore (riconosciuta quando entrambi i genitori hanno un reddito da lavoro), per i beneficiari della quota massima salirà a 34,15 per ciascun figlio.

Inoltre, attualmente, l’Unione Europea ha contestato all’Italia il fatto che la legge preveda, ai fini del diritto all’assegno, un minimo di due anni di residenza, ritenuti in contrasto con la normativa europea e con la libera circolazione dei cittadini e lavoratori.
L’Italia quindi, per non incorrere in forti sanzioni, dovrà entro due mesi eliminare tale norma o presentare le proprie valutazioni e motivazioni a supporto di tali restrizioni (sarà nostra cura aggiornarvi riguardo alle decisioni che verranno prese).

Il Caaf della CGIL-AGB ricorda a tutti i potenziali beneficiari che dall’ 8 gennaio sarà possibile fissare presso i nostri uffici l’appuntamento per il rinnovo dell’ISEE, necessario per stabilire gli importi dell’assegno unico per il 2024, in assenza del quale verrà erogato l’assegno minimo pari, come indicato prima, a circa 57,2 euro per figlio.